FARE LE SCARPE CHE VIVONO LA VITA INSIEME

―― Le scarpe Sue vengono fabricate sull’ordininazione, secondo la richiesta.

Si. Potrei completare un paio al giorno, piu'o meno di 300 paia all’anno. Dunque si trovano i valori totalmente differenti da qualsiasi scarpe già pronte esistente nel mercato. Tutti i processi vengono effettuati dalle mie mani, tranne solo una piccola operazione finale della conclusione. Per quanto riguarda le collezioni, sono disponibili sia i modelli classici e eleganti da uomo, sia i tipi leggermente sportivi e moderni.

―― Quale è la sua filosophia principale per creare le scarpe?

Cercare la comodità. È un elemento non mancabile per le scarpe ben fatte di qualità, le scarpe di valore devono essere sempre comode in qualsiasi condizione. Detto cio’, pero’, la bellezza estetica è anche naturalmente importante alla fine. Percio’ cerco di bilanciare questi due aspetti – quando sono equilibrillati in maniera giusta, il risultato che viene sarebbe decisamente eccellente.

―― C’è alcune risorse dell’ispirazione Sua?

Qualcosa dei momenti passati. Specialmente il disegno, il look, l’oggetto…tutto dagli anni 20 a 40 mi dà tanti chiavi per aprire la mia creatività e l’immaginazione.

―― Forse le scarpe fatte dal suo nonno potrebbe essere, in questo senso?

Probabilmente si. Io personalmente provo a trattare tutto con cura secondo la tradizione con derivata dal 1922, quando il mio nonno ha fondato la bottega. Lui, il mio padre ed ovviamente anch’io...... ci siamo tutti dedicati a fabbricare le scarpe che hanno l’ottima qualità, e sono fiera che abbiamo sempre fatto senza nessun eccezzioni fino ad’ora. Non sono interessato per allargare il mio business. Anzi, credo che un sviluppo della produzione orientata piuttosto per la quantità potrebbe distruggere il nostro “saper fare” impilato passando la nostra storia. Tutto sommato, tutto sulle mie spalle dice tutto – perché io sia per scovare primo niente l’altro ma la qualità.

―― Abbiamo sentito che Lei ha iniziato a fabbricare la calzatura quando aveva 11 anni.

Sono cresciuto nell’ambiente riempita dell’odore di cuoio, lo sempre sentivo. La bottega, per me, era come se fosse un campo da gioco – correvo intorno a mio padre e mio nonno che lavoravano concentrandosi. Questo campo da gioco è diventato alla fine la vera bottega anche a me quando avevo 11 anni. Casette d’Ete, dove si trova la mia bottega, è una località del cuore per la carzatura italiana – c’è anche la fabbrica centrale del marchio conosciuto mondialmente. La carzatura è storicamente essenziale lì, gli abitanti fabricavano le scarpe anche subito dopo la seconda guerra mondiale utilizzando i vestiti militare avansati come i materiali. Fin dal quell’epoca ad oggi la maggior parte della poporazione ancora si occupano nella produzione delle scarpe, in qualsiasi modi.

―― Quasi sono passati 100 anni dalla fondazione della bottega – quale sarebbe l’elemento da conservare dall’era di Suo nonno, e da aggiungere come un cambiamento in futuro da parte Sua?

Per ogni caso vorrei continuare a mantenere la tradizione. Suppongo, anche allo stesso momento, è fondamentale anche dare una nuova sorpresa riflettendo la richiesta sociale. Sebbene, pero’, vogliamo fare i tentativi di aggiungere qualcosa del tocco divertente e revoluzionario in certo modo, non possiamo abbandonare MAI il vero metodo autentico della carzatura. La costruzione, il meccanismo, la tecnica...... la classica vale eterna, e sempre va rispettata.

―― Per essere piu’ preciso?

Comincia già dalla selezione dei materiali – il laccio, lo spago poi ovviamente il pellame, tutti pezzi che costruisce la mia scarpa sono 100% naturali, liberi dal trattamento chimico. I pellami vegetali sono conciati manualmente, e tintato artigianalmente. Questo paio di francesina, per esempio di particolare, ha la tonalità del colore proprio unica, utilizzando 2 colori – bordeaux e giallo di oche. Si sparmano i colori sulla supercifie e ludica la scarpa, si sparma e lucida...ripetuti i processi tante volte via via fanno ottenere questa sfumatura indecsrivilibile.

La stessa per la colla che uso per l’assemblaggio. Io applico la colla di castagna, praticamente fatta dalla farina di castagna allungata con acqua. La colla diventerà stimilata e ammorbidita dall’umidità dal sudore, dal carole dal piede...... qualsiasi fenomeno che succede nell’interno della scarpa durante i passi, che ulteriormente realizza il confort naturale passando il tempo. Durante la corsa di questa trasformazione naturale le scarpe prenderanno le forme dei piedi di chi porta, e diventeranno il paio impeccabile che esiste solo per questa persona.

―― Ci sono le punte vendite da poter acquistare le scarpe Sue già pronte?

Francamente, la risposta è no. Avevo già ricevuto tante richieste, ma le ho declinate tutte le volte semplicemente per la limitazione della produzione. Difficilmente ho avuto i clienti stranieti in conseguenza – giustamente non ho mai venduto le mie scarpe ai Giapponesi prima di questa visita a Tokio!

―― Non prende nemmeno la possibilità di allargare la bottega in considerazione?

Non mi interessa il business su vasta scala. Anzi, mi piacerebbe seguire quello che ho sempre fatto e sto facendo per momento – mantenere la tradizione dagli antenari, movimentare la tradizione insieme di fianco a me, e alla fine conservare la tradizione.

―― Ci sono ben milioni dei produttori delle scarpe nel mercato mondiale di moda. Come si definisce, oppure come caratterizza il punto di forza della Sua carzatura alla base del questo fatto?

Le mie scarpe durano per sempre. Le mie scarpe vivono la vita insieme con i proprietari. Crescono insieme, condividono i momenti intieme, stanno insieme. Le scarpe literalmente rappresentano e mostrano la vita dei proprietari. Il tempo passa e ci sarà un daneggio - ci penso io. A certo punto arriva un momento da disfare l’assemblaggio e rimontare per la ricostruzione – anche questo ci penso io. Forse le mie scarpe, in questo senso, sono lì per sostenere la vita preziosa di ogni cliente.

PAOLO MARIANI
Nato in Marche in 1979. Vedendo dietro suo padre e nonno che erano calzolai artigianali, l’interesse suo lo spinge ad entrare il mondo della calzatura all’eta di 11. Come il 3° successore dopo suo padre, produce le scarpe la quale la tradizione e la modernità si incontrano. Realizzazione della sua prima visita in Giappone è grazie all’incontro accidentale con Noriyasu Muramatsu, il Fashion Director su Facebook. La sua collezione sarebbe disponibile ai negozi UNITED ARROWS e Takizawa Shigeru in Giappone dall’AI 2015-16. Fuori del suo mestiere, è apassionato per l’agricultura e l’allevamento in modo da ottenere la vita “slow-life” autosufficiente con sua moglie e due figlie.

BOTTEGA PAOLO MARIANI
http://www.bottegapaolomariani.it